ESAME AVVOCATO 2014 – Traccia e soluzione atto diritto amministrativo

“Il sindaco del comune alfa nella qualità di ufficiale del governo emetteva in data 24.11.2014 una ordinanza contingibile ed urgente di definitiva rimozione di un chiosco per l’esposizione di fiori e piante a suo tempo 1988 autorizzato in favore di Caio. Il provvedimento veniva emesso esclusivamente in base ad una relazione dei vigili urbani del 20.12.2013 nella quale si dava atto che la struttura versa in uno stato di fatiscenza e abbandono risulta ricettacolo di immondizie detriti e vegetazione spontanea determinando degrado ambientale. L’ordinanza veniva notificata a Caio mentre si trovava ricoverato in ospedale dal 25.10.13 e non era preceduta da comunicazione di avvio del procedimento. Il candidato assunte le vesti del legale di Caio rediga l’atto ritenuto più idoneo alla tutela del proprio assistito illustrando gli istituti e le problematiche sottese alla fattispecie in esame”

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TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER ___

RICORSO

proposto nell’interesse di Caio (C.F. ____), residente in ____, rappresentato e difeso, in forza della procura redatta in calce al presente atto, dall’Avv. ____ (C.F. ___), presso il cui studio in ____ Via ___, è elettivamente domiciliato. Le comunicazioni dovranno essere fatte a mezzo all’indirizzo pec ___ o al seguente numero di fax ______

-ricorrente-

contro

il Comune di Alfa (C.F. ____), in persona del Sindaco in carica

-resistente-

per l’annullamento, previa sospensione degli effetti, dell’ordinanza contingibile ed urgente emessa dall’Amministrazione indicata in epigrafe notificata il ____

FATTO

(Descrivere la vicenda riportando gli elementi offerti dalla traccia)

Rilevato quanto sopra, si oppone l’illegittimità del contegno dell’Amministrazione evocata in giudizio per i seguenti

MOTIVI

1. Violazione dell’art. 54 del TUEL

Ai sensi dell’ art. 54 del d.lgs. n. 267/00, le ordinanze contingibili ed urgenti adottate dal Sindaco nella veste di ufficiale di governo presuppongono una situazione di pericolo effettivo in cui si possono configurare anche situazioni non tipizzate dalla legge. Quanto sopra giustifica la deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi, la possibilità di deroga rispetto alla disciplina vigente e la necessità di motivazione congrua e peculiare.

I rimedi di carattere ordinario, al contrario, sono i provvedimenti tipizzati atti a fronteggiare le esigenze prevedibili ed ordinarie e costituiscono l’elemento “normale” rimesso dalla legge ai poteri pubblici per gestire usualmente le materie a questi rimesse.

Nel caso di specie difettano i requisiti che giustificano l’adozione di una misura atipica. L’urgenza è esclusa dalla circostanza che il provvedimento si fonda su una relazione resa nel 2013 da parte dei vigili urbani. E’, dunque, intempestivo il ricorso a una misura innominata dopo che la situazione era già stata segnalata e nota da circa un anno.

Le ordinanze contingibili ed urgenti possono essere adottate dal Sindaco nella veste di ufficiale di governo solamente quando si tratti di affrontare situazioni di carattere eccezionale e impreviste, costituenti concreta minaccia per la pubblica incolumità, per le quali sia impossibile utilizzare i normali mezzi apprestati dall’ordinamento giuridico. Tali requisiti non ricorrono di conseguenza, quando le pubbliche amministrazioni possono adottare i rimedi di carattere ordinario (ex multis Cons. Stato Sez. VI, sent. n. 3490 del 13-06-2012).

2. Violazione degli artt. 3 e 7 l. 241/90

Ad avviso di una parte della giurisprudenza il ricorso allo strumento dell’ordinanza contingibile giustifica l’omessa comunicazione di avvio del procedimento. Deve, però, sussistere un’urgenza qualificata, in relazione alle circostanze del caso concreto. Per l’effetto, l’urgenza deve essere debitamente esplicitata con una specifica motivazione sulla necessità e l’indifferibilità di prevenire il grave pericolo alla cittadinanza. Diversamente si riespandono i principi generali e la comunicazione è necessaria.

Nella fattispecie il Sindaco ha omesso la motivazione circa le ragioni che rendevano indispensabile l’intervento, pur nella consapevolezza di una situazione che si asserisce critica da circa un anno.

Ciò comporta che doveva essere operata la comunicazione di avvio del procedimento, indispensabile in quanto il ricorrente avrebbe potuto interloquire con l’Amministrazione segnalando il proprio stato di infermità e palesando le ragioni per le quali l’intervento della parte pubblica non sarebbe stato necessario.

3. Carenza di proporzionalità

Il ricorrente è stato autorizzato a svolgere attività lavorativa utilizzando un chiosco che, con il provvedimento impugnato, viene definitivamente rimosso. E’ tradita la ratio delle ordinanze che, per loro natura, hanno una durata temporanea e sono destinate a fronteggiare interinalmente situazioni eccezionali. L’intervento del Comune è sproporzionato in quanto diretto a incidere, in modo permanente, sul bene della vita del ricorrente.

Istanza di sospensione

Caio chiede la sospensione degli effetti del provvedimento impugnato.

Sotto il profilo del fumus boni juris si richiama quanto sopra. Con riferimento al periculum in mora, si segnala che l’intervento del Comune comporta la rimozione definitiva del chiosco e, quindi, un danno grave e irreparabile, compromettendo definitiva l’attività lavorativa del ricorrente.

Richiamato quanto sopra esposto, si rassegnano le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia il Tribunale adito, accertata l’illegittimità del provvedimento impugnato, annullarlo.

In via cautelare si chiede la sospensione del provvedimento impugnato.

Si chiede di essere sentiti nell’udienza in camera di consiglio che verrà fissata per l’esame della istanza di sospensione.

Vinte le spese di lite.

 

Si deposita: ____

 

Ai sensi del d.p.r. n. 115 del 2002, è dovuto un contributo di euro ____

 

Avv. _____